alla luce della luna

07 giugno 2007

Prossima stazione, mondo

ecco a voi l'ultimo articolo della mia vita per il kolumbus, anteprima rispetto a domani quando uscirà..
grazie a tutti

Prossima stazione, mondo

Sta davvero finendo tutto.
Dopo 5 lunghi intensi anni.
Scrivere per Kolumbus, che in questi anni ho visto cambiare e crescere, ho “diretto”, concedetemi il termine, e, alla fine, ha levato l’ancora con dale verso altri lidi.
Una ultima pagina a cui affidare i mei pensieri, come un testamento, dopo cinque anni in questa scuola dai muri cadenti e dalle colonne fatiscenti, dopo cinque anni di crescita, delusioni, maturazione, pronto a una nuova avventura.
L’anno prossimo, con il beneplacito di qualcuno, potrei essere via da questa città per stare vicino alla donna che amo, l’anno prossimo, con il beneplacito di qualcun altro, potrei frequentare medicina, potrei girare con un fonendoscopio e valutare alla Patch Adams le interazioni con il mondo cambiando alcuni parametri.
Cinque anni qua dentro e mi sembra di esserci da sempre, crearsi un alter ego, rivelatosi poi in parte inutile poiché molti sapevano che Unknown era il sottoscritto, per poter dare sfogo al proprio “io lirico”, notate le virgolette, cinque anni per apprendere che il mondo non va sempre come sebra che vada e che in fondo, citando il maestro Inoue, “grattando via la doratura superficiale” si arriva sempre a comprendere la vera natura dell’uomo.
Nella mia permanenza nella redatio ho letto molti addii, ho assistito a cene di Kolumbus, ora abbandonate, in cui, causa forse anche la diversità degli anni rispetto a oggi, si finiva per annullare la forbice temporale che divideva i componenti: ricordo che in quarta, unico testimone ormai di quella mia prima cena di Kolumbus, venni invitato da due dei grandi della redazione a fare una gara a chi bevevo più vino, accompagnai a casa una ragazza ubriaca e allegra a cui in pratica fino ad allora avevo rivolto la parola si e no 5 volte e il giorno dopo feci un fantastico tema di italiano descrivendo, sotto forma di sogno, quella sera.
Ricordo di infiniti turni di ciclostile e ricordo di aver fatto la mia prima pinza a casa della prof Faucci, all’epoca ignara di avere di fronte un suo futuro alunno, ricordo l’amore che Silvia, sua figlia, mi ha trasmesso per questo giornalino che ora tenete in mano, ricordo i primi screzi con la Bista perché voleva che tutto fosse fatto come diceva lei, ricordo i due anni da sottoposto di Mattia, conoscendo meglio una persona speciale che mi ha insegnato che essere caporedattore è soprattutto essere un capro espiatorio, ricordo il mio primo numero di caporedattore, i complimenti della prof Roncallo e gli insulti dell’allora preside Scialfa, ricordo bene i litigi e le discussioni avute con lui per tutto l’anno, incontri che nel bene e nel male mi hanno fatto maturare. Ai miei professori l’arduo compito di dirlo se lo sono abbastanza per poter lasciare questa scuola, a coloro che siedono dietro la cattedra fare il punto della situazione della mia vita, lasciandosi alle spalle, al momento della valutazione, qualsiasi pensiero di ordine politico morale, come loro in maniera diversa mi hanno sempre insegnato.
“Ricorderete questo giorno come il giorno in cui avete quasi catturato Jack Sparrow”, e cosi mi piacerebbe essere ricordato, uccel di bosco che mal si adatta a condizioni di vita incatenanti, ma ragazzo che ha vissuto questa scuola costantemente, ci si è affezionato, e sebbene felice di salutarla, se la porterà sempre dentro.
Chissà, prossima volta che rimetterò piede in questa scuola la vedrò un po’ più sorridente, magari, incredibile anche solo il pensiero, colonne senza mutande, muri senza crepe, una scuola, utilizzando una frase che il preside spesso usa, con la S maiuscola.
Vorrei partire proprio da qui per ringraziare e salutare il mondo Colombo, consuetudine per i ragazzi dell’ultimo anno, inziare ringraziando Nunzio Cotena, come uomo e come preside, perché è davvero una persona straodinaria che finalmente, non me ne vogliano i suoi predecessori,e se me ne vogliano fatti loro, prova a rimettere in piedi questa scuola.
Un ringraziamento particolareggiato alla mia classe, terza C, poiché sebbene ci abbiano dimezzato l’aria che si respira è sempre quella di un bellissimo gruppo, grazie Ale, futuro compagno di pirateria in giro per i sette mari, grazie Bea Jessica Rabbit, chiacchere trenanovesche e non, ma soprattutto un’amica sincera, un saluto a Delpo, compagno di diversa barricata, ottimo relatore e una delle poche persone con cui si può parlare del mondo senza dire cose banali, saluti Vero, più ti conosco e più sono felice di averti come amica, autista fidata, almeno in futuro (perdonami Ve ma dovevo farne un accenno@_@), saluti a Giorgia, nevrotica e urlatrice a volte, dolce e “sensuale” altre (dicono in giro che tu abbia molto charme con taluni professori@_@), saluti a Fede, eccezionale ciclista e commentatore televisivo, nonché Jhonny Cloaca padre spupazzi padre “Federico” che vuole mantenere l’snonimato, dogra brutta ma specialmente di sera no,grazie Ce, fiamma antica ,come direbbe Dante, e ora, sebbene gli screzi giornalieri, geniale amica di cui ricorderò sempre le celebri frasi mattutine, saluti gio, dopo 16anni di conoscenza le parole potrebbero non servire più, in bocca al lupo nella tua prossima avventura grecista, grazie Vi, super compagna di banco e specialissima amica, che hai sopportato tutti i miei scleri e sei sempre lì quando la mancanza di Ale mi uccide, grazie, grazie a tutti per questi cinque anni meravigliosi.
Saluti s tutte le fantastiche bidelle, auguri alla Lina per la pensione e a Marina per avermi salvato in molte occasioni, saluti a Giovanni per le sue faraoniche entrate in classe, saluti a Nunzia e a Antonietta, a Chiara e a Ottavia, e spero di non aver dimenticato nessuno perché siete tutti da ringraziare.
Saluti e ringraziamenti sentiti di tutti gli aiuti di questo mio percorso scolastico a Carla, molto più di una segretaria, una persona eccezionale, saluti alla professoressa Bordo, davvero ottima come insegnante e persona, in due edizioni del suonatore Jones ci ha aiutato contro ttutti e tutto, un ringraziamento al professor Parodi, che ha reso unica la gita dei maturandi con la sua allegria mai banale e la sua profondissima cultura, saluti alla professoressa Scarfì, persona meravigliosa da scoprire, alla professoressa Roncallo, per cui ogni parola sarebbe troppo poco, alle chiacchere fuoriora con la professoressa Moriconi. E impossibile dimenticare un ringraziamento, e un consiglio, al professor Buscaglia: un ringraziamento per averci evitato per due anni di farci i famosi test della gita, un consiglio, non farli mai più.
Un saluto speciale a tutti gli antichi maturandi che salutarli tutti sarebbe troppo lungo, un saluto alle mie due compagne di viaggio all’Elba, e per loro disgrazia anche di veloce ritorno, Mari e Trilli detta Ali, nonché amiche elettrizzanti, saluti saluti alla redatio e in particolar modo a Dale, caporedattore dal futuro luminoso, ninny,impaginatrice DOC, Topy, sorellina e fumettrice, sebbene tale parola ancora non sia conosciuta nel mondo, un saluto a Fra, sebbene egli non sia in questa scuola, sperando che sua sorella Giulia, che saluto con affetto, gli porti tale saluto particolare, perché è davvero una persona di cui, una volta conosciuta, è difficile fare a meno, un saluto a Sandro, ottimo vespista e amico.
Un ringraziamento per questo anno ai miei compagni di rappresentanza, a Giulio il calciatore atleta, a Pietro l’oratore, vulcano di idee, a Ari, principale artefice dell’assemblea musicale.
Vorrei concludere salutando Ledi, compagno di avventure, un amico sempre presente, e salutando la mia Ale, che chi mi conosce sa quanto sia importante per me.
Addio scuola, addio colombini rimasti tra queste mura, crescete e diffondete il vostro pensiero, non abbiate paura di essere voi stessi, mai.
IO scendo da questo treno, la mia è la prossima stazione, sto arrivando mondo.

staccio

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

sei sempre il solito fratellino Occhi Blu, e in questo articolo ci sei tutto :P
Fumettrice (che a farci l'etimologia potrebbe essere "matrice di fumetti)

22:56  
Anonymous Anonimo said...

Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio![...]Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio!

22:28  

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